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PERVIETA’ DEL SETTO INTERATRIALE
- CLINICA
- ECG
- Rx TORACE
- ECOCARDIODOPPLER
- CATETERISMO Diagnostico
- TERAPIA MEDICA
- EMODINAMICA Interventistica
- TERAPIA Chirurgica
Una discontinuita’ della parete che separa i due atri viene definita difetto del setto interatriale ( DIA). La persistenza di una piccola comunicazione tra i due atri per qualche tempo dopo la nascita, nel cuore normale (forame ovale pervio o beante), e’ ben tollerata e senza conseguenze, in quanto un meccanismo a valvola impedisce il passaggio del sangue in modo significativo. Tale comunicazione si chiude normalmente nei primi mesi di vita ma, talora, puo’ persistere anche fino alla tarda eta’ poiche’ la quantita’ di sangue che lo attaversa non influisce sulla circolazione normale. Quando questa comunicazione e’ piu’ ampia, una quantita’ importante di sangue arterioso passa dall’atrio sinistro a quello destro, e di qui, attraverso il ventricolo destro e 1’arteria polmonare, ai polmoni, e di nuovo nelle vene polmonari e nel1’atrio sinistro. Si crea una aumento del flusso di sangue ricircolante nei polmoni, senza benefici ma piuttosto peggiorando la funzione respiratoria. Inoltre il ventricolo destro dovra lavorare di piu’ perche’ deve spingere una maggior quantita’ di sangue : quella che normalmente proviene da destra a cui si aggiunge quella che ricircola attraverso il difetto interatriale. Il DIA abitualmente e’ ben tollerato, per cui difficilmente l’operazione si rende necessaria prima dell’eta’ ideale che e’ quella prescolare . Spesso addirittura la malformazione passa inosservata per molta tempo o, se piccola, anche per tutta la vita. L’aumento delle pressioni polmonari e lo sviluppo della malattia vascolare polmonare (indurimento delle arterie) sono rari e tardivi. Quando sono presenti sintomi, questi disturbi sono quelli tipici delle cardiopatie con iperafflusso di sangue ai polmoni: bronchiti, facile stancabilita’, ritardo della crescita, scarso appetito. In ogni caso, anche nelle forme di media gravita’ con scarsi sintomi in eta’ infantile, la vita media e’ ridotta (intorno ai 40 anni), per cui e’ preferibile la sua chiusura. Dopo 1’intervento, che consiste a seconda dei casi, nell’accostamento diretto dei lembi del difetto con punti di sutura, o nella applicazione di una “pezza” di tessuto sintetico, il bambino diviene perfettamente normale. Attualmente pero’ nella maggioranza dei casi e’ possibile chiudere questi difetti senza chirurgia. Infatti con un catetere intracardiaco e’ possibile posizionare nella sede del difetto una struttura detta “device” (ombrellino o sandwich di tessuto sintetico) che chiude in modo completo il difetto. |
ITER DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO
– soffio sistolico e sdoppiamento fisso del II tono
– possibile BBDx ( blocco incompleto di branca destro
Ingrandimento del cuore con iperafflusso polmonare
Immagine del DIA posizione e ampiezza, DIA multipli, ritorno venoso anomalo polmonare, aneurisma della fossa ovale, sovraccarico diastolico del ventricolo destro.
Non è necessario se non per dubbi sul ritorno venoso o ipertensione polmonare
– quasi mai necessaria : controlli clinici semestrali, annuali o biennali sino alla chiusura interventistica o chirurgica.
Possibile chiusura transcatetere del DIA ostium secundum medio piccolo e del forame ovale
DIA ampio, DIA seno venoso, DIA ostium primum, DIA multipli, DIA + ritorno venoso anomalo.
Elettiva in età prescolare
Dopo la chiusura emodinamica o chirurgica, se non vi è presenza di dia residuo, la guarigione è completa. La prognosi a distanza è ottima. Possibili aritmie sopraventricolari in età avanzata. Molto raramente può comportare ipertensione polmonare in casi con diagnosi tardiva.