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DIFETTI INTERVENTRICOLARI


difetti interventricolari


    PERVIETA’ DEL SETTO INTERVENTRICOLARE (DIV)

    La presenza di un “buco” nel setto che separa i due ventricoli del cuore e’ dovuto a un difetto di sviluppo dell’embrione, ed e’ sempre una evenienza patologica, tanto piu’ grave, quanto maggiori sono le dimensioni del difett. La conseguenza anche in questo caso c’e’ un “ricircolo” di sangue nei polmoni. Infatti per la maggior pressione del ventricolo sinistro, parte del sangue in esso contenuto passa, anzichè nell’aorta, nel ventricolo destro, e di qui nell’arteria polmonare all’ atrio sinistro e di nuovo nel ventricolo sinistro. Vi e’ quindi un “iperafflusso” di sangue ai polmoni, come nel difetto interatriale.
    Nel DIV poi si verifica anche un’altra complicazione piu¹ grave : la pressione del ventricolo. sinistro puo’ ripercuotersi direttamente sui vasi polmonari, provocandone un ispessimento e indurimento, e quindi un aumento delle resistenze e della pressione nell’arteria polmonare e nel ventricolo destro. Poiche’ la quantita’ di sangue che passa attraverso il difetto dipende dalla differenza di pressione, man mano che si sviluppa la “malattia vascolare polmonare” sempre meno sangue passa dal ventricolo sinistro al ventricolo destro, e il bambino apparentemente sta meglio (si affatica meno, le dimensioni del cuore si riducono). E’ però un miglioramento solo apparente, perche’ al contrario significa che presto non sara’  piu¹ possibile correggere chirurgicamente il difetto, neppure quando le condizioni generali peggioreranno nuovamente. Fortunatamente questa evoluzione sfavorevole e’ rara, e di solito il miglioramento e’ legato non alla malattia polmonare vascolare, ma alla riduzione delle dimensioni del difetto interventricolare, che lascia cosi passare meno sangue. Nel 40 % circa dei casi addirittura il DIV (specie se piccolo) si chiude con il tempo spontaneamente. Se il bambino sta male nei primi mesi di vita, abitualmente presenta i segni di uno scompenso (polipnea, fegato grosso), frequenti broncopolmoniti, difficolt alla nutrizione (pallore distrofia ), arresto della crescita del peso corporeo. Se la terapia medica con digitale e diuretici non ha effetto, vi sono allora due possibilit chirurgiche. Una la chiusura del difetto, che necessita 1’impiego della circolazione extracorporea, con o senza ipotermia, allo scopo di applicare una pezza di tessuto sintetico, ed e’ possibile a partire dai due-tre mesi ( anche se l’ eta’  ideale resta dai 3 ai 5 anni ). L’altra un intervento palliativo riservato ai lattanti di 1-2 mesi, che consiste nello stringere I’arteria polmonare con un laccio, in modo da ridurne il calibro, riducendo conseguentemente anche l’afflusso di sangue al polmone. Si diminuisce cos il sovraccarico del ventricolo sinistro, e quindi lo scompenso cardiaco; il bambino sta subito meglio, e ricomincia a crescere. Inoltre viene protetto dal pericolo della malattia vascolare polmonare. In questo caso per necessario pi tardi rimuovere il laccio dell,arteria polmonare e chiudere il difetta con un nuovo intervento, che va eseguito generalmente quando i bambini hanno raggiunto gli 8-12 kg di peso.
    Il DIV nel complesso una malattia abbastanza grave quando si manifesta con disturbi importanti nel primo anno di vita, mentre piG benigna, potendo addirittura guarire spontaneamente, quando d disturbi pi lievi e in eta’  piu¹ avanzata. In ogni caso dopa la correzione chirurgica definitiva il bambino pu essere considerato a tutti gli effetti normale.

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