Counselling Prenatale.

Che cos’è il Counselling Cardiologico Prenatale.
S.Gerboni

Counselling tradotto letteralmente significa “ terapia” ( dizionario inglese Hazon Garzanti ), mentre traslato nella nostra lingua correntemente e specificamente nell’ambito della cardiologia fetale, significa consulenza volta alla chiarificazione delle problematiche connesse ad una cardiopatia fetale al fine di deciderne e pianificarne la sua gestione più ageduata.

Il ricorso all’ecocardiografia fetale più frequentemente è indicato dalla presenza di cosiddetti fattori di rischio per cardiopatia congenita sia materno che fetali, talora per dubbio ostetrico di anomalie cardiache fetali e più raramente come esame di screening.
L’ epoca gestazionale in cui si esegue l’esame e si realizza il rilievo di una cardiopatia fetale condiziona in modo determinante il counselling :
a) prina della 24^ settimana di gestazione
– proseguire ?
– interrompere ?
( Legge 194/78, art. 6-7 ) L’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), dopo i primi 90 giorni, può essere praticata:
Art. 6 :

a) quando gravidanza o parto comportino un grave pericolo per la vita della donna
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti malformazioni del nascituro, che determino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna
Art. 7
c) Quando sussista la possibilità di vita autonoma del feto , l’IVG può essere praticata solo nel caso alla lettera a) dell’art 6 e il medico che esegue l’IVG deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto.

b) dopo la 24^ settimana di gestazione
– prosecuzione e gestione della gravidanza e del feto cardiopatico

Lo scopo del counselling cardiologico prenatale è :

A – fornire le informazioni
– su una specifica malformazione,
– sulla sua storia naturale,
– sulle possibilità e limiti di trattamento,
– modo di eredità e rischio di ricorrenza

B) aiutare la coppia
– a raggiungere non una particolare decisione, ma la migliore decisione possibile per loro stessi e per la famiglia sulla base delle loro personali prospettive

(Riferimento : Clarke A: The process of genetic counselling In: Genetics, society and clinical practice. 1997 Clarke Ed. p 179-200)

Il counselling prenatale coinvolge quindi il cardiologo pediatra/fetale su due fronti :
1 – l’attendibilità e la completezza della diagnosi di una malformazione cardiaca nel feto
2 – la capacità di trasmettere informazioni in modo completamente neutrale, non orientate a scelte precostituite quali :
• evidenziare più gli aspetti positivi e spingere verso la prosecuzione di gravidanza
• evidenziare più gli aspetti negativi spingere verso l’interruzione di gravidanza

Tutti i counselling, comunque, possono genericamente influenzare il paziente :
– direttamente verso una decisione specifica
– indirettamente il pensiero ed i processi mentali tramite i quali il paziente arriva alla decisione.

La caratteristica peculiare del counselling è che il medico ,” coinvolto” nel processo decisionale della coppia di chi deve vivere e chi deve morire, tenta di dare informazioni su quella che dovrebbe essere la cardiopatia del feto e su come potrebbe essere la sua storia a breve/medio/lungo termine, per il fatto che:
a ) le informazioni sono limitate : quando si parla di diagnosi prenatale la decisione è prevalentemente basata su probabilità e non su certezze, con informazioni incomplete e/o viziate, per cui le incertezze sull’outcome diventano la regola.
b ) i ruoli cardiopatico/paziente sono inversi : il feto è cardiopatico, la madre è la paziente (la cardiopatia grave / modesta vs madre)

Il Cardiologo Pediatra comunque non ha tutto il carico del counselling che è un processo multidisciplinare che coinvolge anche :
– Cardiochirurgo Pediatra
– Psicologo
– Genetista
– Altri specialisti ( Ginecologo)
– Infermiere etc.

In conclusione si hanno le seguenti fasi
– Esame ecocardiografico fetale
– Descrizione della cardiopatia
– Counselling cardiologico
– Counselling con altri specialisti
– Re-Counselling
– Decisione finale

Non bisogna infine trascurare gli effetti psicologici avversi della Diagnosi Prenatale :
– in assenza di interruzione di gravidanza : stress ed ansietà ( per le informazioni ottenute e per la modalità del counselling possono condizionare e compromettere il rapporto madre/figlio prima e dopo il parto)
– dopo interruzione di gravidanza : gravi conseguene a lungo termine per senso di colpa.

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